Se mai una
Dea ha camminato fra noi mortali, lo ha fatto in tacchi Louboutin, con uno
sguardo che fonde i ghiacciai alpini e un sorriso che farebbe firmare a Dante
Alighieri un nuovo canto della Divina Commedia. Il suo nome? Monica
Bellucci.
¡Sì, proprio
lei. Vergine di Modena e di Meraviglia!
Non è solo un’attrice: è una costellazione. Un miraggio su pellicola. Un
respiro lungo quanto un bacio di Fellini sotto la pioggia. Monica è la risposta
italiana a domande che nessuno osa fare.
Quegli occhi sono versi perduti, scritti a mano in inchiostro di giada. Quando
ti guarda, ti senti nudo come Adamo nel giardino, ma con molto meno fogliame
per coprirti. Non sai se inginocchiarti o offrile un gelato al pistacchio.
Quelle labbra non parlano: narrano. Sono pagine carnose di un libro proibito,
dove ogni parola è sospirata e ogni bacio è una rivoluzione. Se mai venissero
baciate da qualcuno senza poesia nel cuore, si scioglierebbero per
indignazione.
Vergine
del Rinascimento!
Leonardo l’avrebbe inseguita con compasso e pennello. Botticelli
avrebbe gettato la Venere nel mare per rifare tutto da capo. Il suo corpo non sfida le leggi della
fisica: le riscrive. E con molto più stile.
In “Malèna”,
Bellucci non recita: incanta. Cammina per le strade e il mondo si ferma.
Persino i piccioni smettono di tubare. Vergine del silenzio che grida!
La sua sola presenza è una sinfonia muta che attraversa la schiena come un
brivido lirico.
Perché non è
solo bella. È profonda. Come un bicchiere di Barolo bevuto sotto le
stelle. In ogni intervista traspare quella miscela rara di intelligenza,
sensibilità e ironia. Monica è il tipo di donna che ti guarda e capisce. Anche
quello che non osi dire.
C’è chi la
definisce inarrivabile, ma io penso che sia un sogno accessibile solo con un
biglietto scritto a mano da qualche stregone gentile.
Vergine delle illusioni buone!
Quella che ti fa credere che anche tu, piccolo umano col cuore in tasca e le
scarpe slacciate, potresti per un attimo danzare tra le ombre del cinema
accanto a lei.
Monica
Bellucci non è solo una donna. È un effetto speciale creato dalla Natura in
un giorno di euforia artistica. Un sospiro italiano che ha fatto il giro
del mondo.
Vergine dell’Eterna Bellezza, ti ringraziamo!
Perché in un mondo che scorre veloce, tu ci ricordi che la bellezza può ancora
farci fermare. E sognare.
Sergio Calle Llorens

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